Il sette volte campione di Formula 1, Lewis Hamilton, è di solito la personificazione della pazienza. Ma a volte anche al vincitore di 103 Gran Premi si rompe il filo della pazienza - come è successo a Suzuka.
Il 1° febbraio 2024 è stato un giorno di svolta: Ferrari ha confermato che Lewis Hamilton correrà in rosso a partire dal 2025. Una notizia sconvolgente, prima ancora che la prima vettura del 2024 fosse stata testata in inverno.
Il mio primo pensiero in quel momento è stato: "Non avrei mai pensato che questo accadesse nella fase autunnale della carriera di Hamilton".
Il mio secondo pensiero è stato: "Questa è una notizia meravigliosa per la Formula 1".
Il mio terzo pensiero è stato: "Ora Lewis dovrà rispondere non solo alle domande su Mercedes per un anno, ma verrà anche costantemente bombardato di domande su Ferrari".
Ed è proprio quello che è successo dopo il Gran Premio del Giappone a Suzuka.
Per ricordare: il team Mercedes, composto da professionisti, organizza dopo ogni gara del campionato del mondo una sessione con il capo squadra Toto Wolff e anche con i piloti.
Da anni Hamilton brilla con una pazienza apparentemente infinita, anche di fronte a numerose domande ingenuamente poste o aggressive. Lewis risponde con calma e in modo fondato.
Ma anche al 39enne inglese, in rare occasioni, può spezzarsi il filo della pazienza, come dopo il suo modesto nono posto in Giappone.
Dopo una gara strategica sfortunata con una scelta discutibile delle gomme e alla luce della mediocre competitività del modello Mercedes W15, è stato chiesto a Hamilton se non fosse invidioso di fronte alle buone performance della Ferrari.
"Non avete domande migliori?" è stata la reazione di Hamilton, prima di lasciare la sessione.
L'irritazione del britannico è comprensibile: dopo quattro gare ha solo dieci punti nel suo conto.
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