Con il recente acquisito della MotoGP da parte dei detentori dei diritti della Formula 1, Liberty Media, ci sono aspettative e preoccupazioni riguardo al futuro del motociclismo su pista. Vediamo cosa potrebbe cambiare e cosa rimarrà immutato.
Cosa ci aspetta:
Pressione sui Social Media
Con Lewis Hamilton che guida il pacchetto con 36,7 milioni di follower su Instagram, rispetto ai 7,1 milioni di Marc Márquez, diventa chiaro che Liberty Media deve investire nella costruzione di nuove stelle della MotoGP, così come ha fatto con la F1.
Focalizzazione sui Documentari
La serie "Drive to Survive" su Netflix ha avuto un enorme successo per la Formula 1. Una mossa simile per la MotoGP potrebbe portare ad una maggiore esposizione mediatica e ad un coinvolgimento del pubblico più ampio.
Riscoperta dell'America
Gli Stati Uniti hanno una lunga storia nel motociclismo, e Liberty Media potrebbe capitalizzare su questo rinascere dell'interesse, portando più gare in America e creando un ponte con il pubblico statunitense.
Cosa non cambierà:
Circuiti cittadini
La sicurezza dei piloti è sempre stata una priorità assoluta nella MotoGP, e Liberty Media ha confermato che non si avranno gare su circuiti cittadini, mantenendo la tradizione delle gare su piste permanenti.
Diritti televisivi separati
Per garantire una concorrenza leale e rispettare le normative antitrust, i diritti televisivi rimarranno separati tra Formula 1 e MotoGP, assicurando che le due serie rimangano distinte.
Numero di gare
Nonostante ci sia un desiderio di espandere entrambe le serie, sia la Formula 1 che la MotoGP sono consapevoli dei rischi di un calendario troppo affollato. Una gestione oculata del numero di gare garantirà la sostenibilità a lungo termine di entrambi i campionati.
L'acquisizione da parte di Liberty Media promette di portare nuove opportunità alla MotoGP, ma anche di preservare le tradizioni e i valori che hanno reso questo sport così amato dai fan di tutto il mondo.
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