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giovedì 11 luglio 2024

Fabio Quartararo: «La posizione non mi interessa»


 

«Unauffällig» è la descrizione più benevola che si possa dare del weekend di Fabio Quartararo al Sachsenring. Di conseguenza, il pilota Yamaha attribuisce poca importanza ai risultati ottenuti.


È ovvio che le aspettative del costoso ex campione del mondo siano più alte del 13° posto nella Sprint e del 14° nel Gran Premio di Germania. Tuttavia, Fabio Quartararo ha cercato di mantenere una valutazione realistica: «La gara principale è andata molto meglio di quanto pensassimo.»


Il fatto che nel Gran Premio non sia riuscito ad avanzare ulteriormente ha ragioni ben note alla Yamaha: «All'inizio, con le gomme fresche, abbiamo perso molto tempo. Lo stesso problema di sempre.»


L'unico modo per risolvere problemi vecchi e noti sono le nuove sviluppi. Di recente, il team Yamaha, con sede in Italia, ne ha implementati regolarmente. Di conseguenza, la moto è stata sottoposta a un rinnovamento dall'inizio della stagione. Sono stati testati nuovi componenti aerodinamici, è stato utilizzato un nuovo telaio e il quarto motore di quest'anno è atteso a breve. Tuttavia, questi cambiamenti non si sono ancora tradotti in risultati migliori. Il produttore giapponese non vince una gara di MotoGP dal 2022, e quella vittoria arrivò proprio al Sachsenring.


Cosa manca alla M1 è chiaro solo in parte, poiché Quartararo ha dichiarato: «Ci sono alcune cose che non capiamo. Dobbiamo indagare.» Tuttavia, almeno un problema che sta colpendo maggiormente la concorrenza sembra essere di minore rilevanza per la moto di Quartararo: le vibrazioni delle gomme. «Ci sono molte, molte cose che dobbiamo migliorare. Le vibrazioni sono in fondo alla lista.»


Quartararo preferisce non concentrarsi troppo su questi aspetti. Il suo compito principale è essere veloce e fornire le migliori informazioni possibili per consentire sviluppi futuri: «In passato ho pensato troppo spesso a come funziona la moto. Non sono un ingegnere.»


Nonostante tutto, il trend è positivo e i progressi sono evidenti. Il tempo totale al Sachsenring è stato 20 secondi più veloce rispetto all'anno precedente. «All'inizio della stagione eravamo molto distanti dai produttori europei. I risultati sono ancora gli stessi, ma sento che ci siamo avvicinati. Forse non a Ducati, ma sicuramente ad Aprilia e KTM.»


Tuttavia, ci vorrà del tempo prima che questi progressi si riflettano nei risultati: «Abbiamo bisogno di alcuni mesi per poter davvero raggiungere gli altri.» Per questo obiettivo, vengono testati regolarmente nuovi pezzi. Una pratica resa possibile dalle regole di concessione che permettono ai produttori meno performanti di potenziare la loro moto in MotoGP. Il nuovo direttore tecnico Max Bartolini ha dato il suo contributo: «Da quando Max è con noi, il team è cambiato molto. Stiamo testando veramente tanto.»


La frequenza delle novità dovrà essere mantenuta, questo è il principale vantaggio del regolamento: «Abbiamo la libertà, teoricamente, di portare un nuovo motore in ogni gara. Questo ci permette di pensare a breve termine. Dobbiamo migliorarci ancora di più e credo che dopo la pausa estiva ce la faremo!»

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