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giovedì 25 luglio 2024

Luca Marini: «Non mi aspettavo così tanti problemi»


Che sia nel team LCR o in quello ufficiale, le prospettive per i piloti Honda in MotoGP sono attualmente cupe. La delusione traspare dalle parole di Luca Marini e Johann Zarco.


Con la perdita di Marc Marquez, che ha ottenuto solo gli ultimi posti nella classifica a squadre prima della pausa estiva, una situazione altrettanto sconfortante nella classifica piloti, e la perdita del principale sponsor storico Repsol per il team ufficiale a fine anno, descrivere la stagione Honda come disastrosa sarebbe un eufemismo.


L'orgoglioso marchio giapponese si trova talmente indietro nel campo della MotoGP che ottenere punti è tutt'altro che scontato e piazzarsi tra i primi dieci è quasi un'illusione. Particolarmente amaro è il fatto che la Yamaha, anch'essa alla ricerca disperata di successi, sia più competitiva. Questo porta regolarmente a dichiarazioni surreali come «spero di arrivare come miglior pilota Honda, perché questo è il mio obiettivo principale».


Queste parole sono state pronunciate dal pilota LCR Taka Nakagami durante il fine settimana di gara al Sachsenring, ma citazioni simili si possono trovare da quasi tutti i piloti Honda negli ultimi mesi. Questo illustra quanto sia disperata la situazione nei team LCR e Repsol, con la concorrenza che ha preso il largo con gli altri costruttori.


Luca Marini, con solo un punto conquistato finora e il peggior piazzamento tra i piloti giapponesi, ha espresso la sua sorpresa durante il GP di Germania: «Non mi aspettavo di avere così tanti problemi all'inizio della stagione». Tuttavia, non sembra affatto che l'attuale versione della RC213V sia inguidabile, una conclusione logica dopo diversi incidenti, specialmente all'inizio della stagione e negli ultimi anni.


Zarco ha recentemente raccontato addirittura il contrario: «In realtà, guidare la nostra moto è molto divertente; al momento, però, non è abbastanza veloce». Ha tracciato parallelismi con la Yamaha M1, che ha guidato all'inizio della sua carriera in MotoGP con Tech3. «La Yamaha aveva un carattere molto simile in passato. Questo spirito giapponese è pensato per farti sentire subito a tuo agio con la moto.»


Questo dovrebbe essere un vantaggio delle due moto giapponesi rispetto alla concorrenza di Bologna. La Ducati, attualmente guidata nelle sue diverse versioni dai primi quattro piloti della classifica, è più difficile da gestire. Zarco, che nelle ultime quattro stagioni ha guidato moto Ducati per Avintia e Pramac, afferma: «Il carattere della Ducati è diverso. Non è così facile da dominare, ma riesci comunque a fare tempi veloci. Devi solo adattarti.»


La fiducia nella moto è la base per ottenere buoni risultati. Il francese parla per esperienza: «Nel 2019 con la KTM avevo a volte paura. Oggi la situazione è migliorata e questo ci dà speranza.»

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