Pubblicità

sabato 13 luglio 2024

Regole che rendono il motorsport ridicolo


Dopo i due weekend di gara ad Assen e al Sachsenring, il columnist Michael Scott discute di due regole che, a suo parere, danneggiano il motorsport: il regolamento sulla pressione dei pneumatici e le penalizzazioni nella Moto3.


Una Ritorno ai Tempi Buoni?


Siamo tornati ai vecchi, cattivi tempi, quando ad ogni gara ci si chiedeva: "Ma cosa avevano in mente i responsabili del motorsport?" All'epoca si parlava della cosiddetta "Brigata Blue-Blazer" – funzionari dilettanti della FIM.


Gli ultimi due Gran Premi prima della pausa estiva hanno risvegliato lo stesso sentimento. Cosa avevano in mente quando hanno creato queste regole che non solo hanno danneggiato il motorsport, ma in un caso hanno persino aumentato il rischio?


Oggi, i "responsabili" non sono più un gruppo di dilettanti felici, ma un management professionale che dovrebbe bilanciare competenze sportive e di sicurezza con una consapevolezza economica.


Sembra che i tempi di chiarezza nella definizione e applicazione delle regole, seguiti alla presa di potere della FIM da parte della Dorna negli anni '90, siano ormai lontani.


I Problemi di Assen e Sachsenring


Gli eventi incriminati si sono verificati ad Assen e al Sachsenring. Le regole riguardavano la pressione dei pneumatici anteriori e i comportamenti scorretti nella Moto3.


Pressione dei Pneumatici


La regola sulla pressione dei pneumatici è quella che ha davvero rovinato le cose, causando intenzionalmente rallentamenti da parte dei piloti e mescolando i risultati in modo bizzarro.


Dallo scorso anno, la MotoGP utilizza pneumatici anteriori che non sono all'altezza. Non riescono a gestire il carico aggiuntivo derivante dall'aerodinamica e dalle sospensioni migliorate, che consentono frenate più dure. Tendono a surriscaldarsi, soprattutto quando seguono un altro motociclista, inducendo i team a mantenere una pressione leggermente più bassa.


Questo, secondo Michelin, comporta un rischio di guasto pericoloso, anche se non ci sono stati incidenti che lo dimostrino. La soluzione? Pneumatici migliori, che Michelin, in quanto fornitore unico, dovrebbe essere in grado di fornire.


Una Regola Controproducente


L'attuale management della MotoGP ha invece deciso di imporre una regola di pressione minima, minacciando la squalifica per chi non la rispetta. Dopo numerose proteste, la penalità è stata mitigata: una penalità di tempo (8 o 16 secondi) per chi infrange la regola, abbastanza per rovinare il risultato di una gara.


Ad Assen, Marc Márquez ha rallentato deliberatamente per far passare Di Giannantonio, riscaldando il suo pneumatico anteriore. Nonostante ciò, è stato penalizzato, passando dal quarto al decimo posto. La stessa scena si è ripetuta in Germania, rendendo il tutto assurdo e ridicolo.


Penalizzazioni in Moto3


Il problema della Moto3 riguarda i piloti che, durante le qualifiche, rallentano intenzionalmente per seguire altri piloti e guadagnare tempo. Questo comportamento è pericoloso, e le penalizzazioni sempre più severe non hanno funzionato. Al Sachsenring, metà dei piloti è stata penalizzata, con sanzioni che vanno da una long lap penalty alla partenza dalla pit lane.


Riflessioni Finali


È evidente che il sistema attuale non funziona. I piloti continuano a comportarsi in modo scorretto, preferendo una buona prestazione con la speranza di sfuggire alla penalità. Forse è il momento di considerare sanzioni finanziarie, squalifiche immediate o penalizzazioni per i team.


In ogni caso, è necessario smettere di rendere il motorsport ridicolo.

 

Nessun commento:

Posta un commento

Formula 1: Norris conquista la pole a Singapore

La lotta per la pole position del 18° Gran Premio dell'anno ha visto Lando Norris emergere come protagonista assoluto sul Marina Bay Str...