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Ben Sulayem e i piloti: tensioni ai massimi livelli

Il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, ha risposto duramente alle recenti critiche dei piloti di Formula 1, amplificando il clima di tensione tra la GPDA (Grand Prix Drivers’ Association) e la massima autorità del motorsport. Il rapporto tra i piloti e il presidente della FIA, già incrinato da polemiche passate, sembra ora aver raggiunto un nuovo punto critico.

Le origini della disputa

Tutto è iniziato con la sanzione inflitta a Max Verstappen durante il GP di Singapore per aver pronunciato una parola volgare nei confronti della sua monoposto. Anche Charles Leclerc ha ricevuto una multa simile per un'esclamazione colorita. Questi episodi hanno scatenato la protesta dei piloti, culminata in un comunicato ufficiale della GPDA.

I rappresentanti dei piloti, tra cui Alexander Wurz, George Russell e Sebastian Vettel, hanno sottolineato che esiste una differenza sostanziale tra un linguaggio volgare offensivo e un’espressione di frustrazione contro oggetti inanimati, come una monoposto. La richiesta della GPDA è stata chiara: rivedere l’approccio della FIA su multe e regolamentazioni che appaiono, a loro avviso, eccessive e poco rilevanti per il bene dello sport.

Inoltre, la GPDA ha insistito sulla necessità di trasparenza riguardo l’utilizzo dei fondi raccolti tramite le sanzioni. Nonostante anni di richieste, i piloti lamentano la mancanza di informazioni chiare su come e dove vengono investiti questi soldi.

La replica di Ben Sulayem

Interpellato sul tema, Ben Sulayem ha risposto senza mezzi termini:
«Io stesso sono un pilota e rispetto i piloti. Ma il loro compito è guidare, non interferire in questioni che non li riguardano. Per quanto riguarda le loro richieste, devo dire: mi dispiace, ma non è affar loro.»

Il presidente ha inoltre dichiarato che nel 2023 la FIA ha investito 10,3 milioni di euro nel motorsport di base, cifra destinata a superare i 10 milioni nel 2024. Ha ribadito che le decisioni prese dalla FIA, inclusi i cambiamenti interni e le politiche finanziarie, non sono soggette al controllo dei piloti.

Sul tema della trasparenza, Ben Sulayem ha aggiunto:
«Non vedo perché dovremmo informare i piloti su ogni dettaglio. Quando un team cambia personale, nessuno ci informa. Abbiamo le nostre regole e le seguiamo. Non siamo qui per adeguarci alle richieste di altri.»

Un clima sempre più teso

La mancanza di dialogo e la gestione delle controversie stanno alimentando il malcontento tra i piloti. La sorpresa per la recente rimozione del direttore di gara Niels Wittich, avvenuta senza alcun preavviso, è solo l’ultimo esempio di una comunicazione percepita come carente.

Ben Sulayem, però, si mostra inflessibile:
«La mia responsabilità è verso i membri della FIA e il motorsport, non verso i media o i piloti. Sono stato eletto per riparare la FIA, ed è esattamente ciò che sto facendo.»

Le prospettive future

La frattura tra i piloti e il presidente della FIA sembra destinata ad allargarsi, a meno che non si riesca a stabilire un dialogo costruttivo. Per ora, le posizioni sembrano distanti, e il clima di tensione rischia di gettare ombre sul futuro della Formula 1 e sulle sue relazioni con il massimo organo di governo del motorsport mondiale.

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