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La situazione non è delle più rosee: KTM, il più grande produttore europeo di motociclette, sta attraversando una fase di riorganizzazione che coinvolge tutte le aree del gruppo. Tuttavia, una cosa è chiara: il reparto corse resta intoccabile.
Per KTM, il motorsport non è solo una vetrina, ma il cuore pulsante del marchio. «La marca KTM senza il motorsport è impensabile», ha dichiarato Hubert Trunkenpolz, manager della Pierer Mobility, in un’intervista esclusiva. Ha inoltre confermato che KTM continuerà a correre in MotoGP almeno fino al 2026, rispettando i contratti con Dorna e garantendo la presenza della RC16 in griglia.
Nonostante queste rassicurazioni, i manager dei piloti KTM stanno considerando eventuali scenari di emergenza. I nomi coinvolti sono tra i più prestigiosi: Pedro Acosta, Enea Bastianini, Maverick Viñales e Brad Binder. In particolare, si vocifera di un dialogo tra Albert Valera, manager di Acosta, e Ducati Corse per valutare un “piano di salvataggio” per il giovane talento spagnolo, considerato uno dei piloti più promettenti del momento.
Anche per gli altri piloti KTM si esplorano potenziali alternative in caso di un collasso finanziario o organizzativo dell’azienda austriaca. I manager sono consapevoli che il loro compito è garantire opportunità sicure e redditizie per i propri assistiti, anche in situazioni di incertezza.
Nel frattempo, KTM si concentra sull’ultimo test dell’anno, in programma sul circuito di Jerez dal 11 al 13 dicembre. I test vedranno impegnati i collaudatori ufficiali, Dani Pedrosa e Pol Espargaró, con l’obiettivo di definire le ultime specifiche tecniche per la RC16 in vista della stagione 2025.
Questa sessione sarà cruciale per evitare errori concettuali che potrebbero compromettere l’intera stagione successiva. Il lavoro svolto a Jerez sarà poi affinato durante il primo grande test collettivo a Sepang, in programma a febbraio.
Nonostante le difficoltà, KTM ha ribadito il suo impegno con quattro moto ufficiali per il 2025. L’uscita di scena del marchio Husqvarna è stata una mossa strategica per concentrare risorse e ridurre i costi, ma le fondamenta del progetto MotoGP rimangono solide.
Resta però da vedere come i piloti e i loro manager reagiranno ai continui dubbi sul futuro di KTM. Al momento, tutti i contratti per il 2025 e il 2026 sono confermati, rendendo poco plausibili grandi cambiamenti nell’immediato.
Le speculazioni su possibili trasferimenti dei piloti KTM sono per ora premature. Piuttosto che inseguire ipotetici scenari alternativi, sarebbe più costruttivo osservare i progressi della RC16 nei test di Jerez. Le prestazioni in pista potrebbero essere il miglior antidoto per dissipare i dubbi e consolidare la fiducia in un progetto che, nonostante le difficoltà, rimane il fulcro dell’identità KTM.
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