Yamaha V4: Perché il nuovo motore non è ancora in pista

Yamaha Motogp

La Yamaha ha confermato da pochi mesi lo sviluppo di un motore V4 per la MotoGP, suscitando grande interesse tra gli appassionati. Tuttavia, l'arrivo di questa nuova tecnologia sulle piste resta incerto, e i piloti ufficiali dovranno pazientare ancora a lungo.

Un cambiamento radicale

Dopo stagioni difficili, Yamaha ha deciso di intraprendere un percorso coraggioso: lo sviluppo di un motore a V per competere con i migliori team della MotoGP. La decisione, annunciata prima della scadenza dell’attuale era dei motori 990 cc, ha alimentato speculazioni su possibili test imminenti. Ma fino a oggi, il nuovo V4 non è ancora sceso in pista.

Massimo Bartolini, responsabile tecnico Yamaha dal 2024, ha chiarito il motivo di questa attesa. «Non si tratta solo di sviluppare un nuovo motore», ha spiegato Bartolini. «Un motore V4 richiede la progettazione di una moto completamente nuova. È impossibile inserire semplicemente il nuovo motore nell'attuale telaio e provarlo. Dobbiamo creare un pacchetto tecnico completo, testarlo e poi valutare se i vantaggi giustificano l’introduzione in gara.»

Il tempo come alleato

Il tempo non rappresenta un problema immediato per Yamaha. Dopo una stagione 2024 deludente, il marchio giapponese è classificato come costruttore in regime di concessioni, il che gli offre maggiore libertà di sviluppo e test. Inoltre, non vi è pressione per rispettare le scadenze di omologazione prima del primo Gran Premio del 2025.

L’attenzione, quindi, resta concentrata sull’attuale pacchetto tecnico, che ha mostrato segnali di miglioramento nel test di Barcellona. Fabio Quartararo, con un quarto posto promettente, ha stabilito il punto di riferimento per un futuro passaggio al V4. Yamaha, che ora supporta quattro piloti ufficiali, punta a garantire coerenza e competitività prima di introdurre un progetto così rivoluzionario.

Strategia e sviluppo

Bartolini ha sottolineato l'importanza di una preparazione impeccabile per il debutto del V4. «Non possiamo permetterci passi indietro. Quando il V4 sarà pronto, dovrà essere perfetto», ha dichiarato. Questa prudenza è motivata anche dalle nuove regole tecniche che entreranno in vigore nel 2027. Se il V4 si dimostrerà vincente, sarà probabilmente il motore scelto anche per il ritorno alla cilindrata di 800 cc.

Prima del debutto in gara, il V4 affronterà test approfonditi al di fuori dell'ambiente GP. Secondo indiscrezioni, il veterano Andrea Dovizioso potrebbe essere il pilota incaricato di effettuare i primi test del prototipo, grazie alla sua esperienza e capacità di sviluppare nuovi concetti.

Un futuro incerto, ma promettente

Il debutto del V4 non è previsto durante i test ufficiali di Sepang a gennaio, per evitare inutili distrazioni a poche settimane dall'inizio della stagione. È più probabile che i primi giri avvengano in un test privato, lontano dagli occhi indiscreti della concorrenza. Solo quando Yamaha sarà convinta della superiorità del V4, il motore entrerà in competizione ufficiale.


Il percorso verso il V4 è lungo e pieno di sfide, ma rappresenta una svolta fondamentale per Yamaha. Se il progetto si concretizzerà, potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per il costruttore giapponese in MotoGP.

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