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“Non ho permesso che qualcuno si sentisse male per questo”, ha dichiarato Viñales alla vigilia del weekend a Jerez. Un atteggiamento maturo, frutto – come lui stesso ammette – della crescita personale: “Ora sono più paziente, più adulto. Ho imparato che nelle difficoltà bisogna continuare a lavorare con calma e fiducia”.
Secondo regolamento, la pressione del pneumatico anteriore deve essere mantenuta sopra 1,88 bar per almeno il 60% della distanza di gara. Viñales ha invece corso con un valore inferiore per oltre il 40% del GP. La causa? Una scelta basata sull’ipotesi di restare nel gruppo, quando invece si è trovato a guidare per molte tornate in solitaria.
“Se hai 1,7 anziché 1,8 bar, il vantaggio è nullo. Non è come avere 2,2 bar, lì sì che cambia. Ma io non ho tratto alcun beneficio,” ha spiegato il pilota spagnolo. Ha anche ammesso di non aver dato peso agli avvisi sul dashboard della sua RC16, continuando la gara concentrato solo sulla guida.
Viñales riconosce che in passato avrebbe vissuto la penalizzazione con maggiore frustrazione. Oggi, però, si mostra più determinato e positivo: “Con KTM serve tempo. Dico sempre alla squadra di non farsi prendere dalla fretta. Credo in quello che stiamo costruendo”.
Riflettendo sul percorso finora, Maverick si mostra fiducioso anche in ottica futura: “Con l’esperienza acquisita, magari tornando ad Austin con la stessa moto potremmo vivere un weekend completamente diverso”.
Nonostante la penalità, la performance in Qatar dimostra che Viñales e KTM possono essere competitivi. L’obiettivo a Jerez è chiaro: confermare la crescita, trovare costanza e prepararsi a lottare stabilmente per le prime posizioni.
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