L'apertura della stagione a Phillip Island è stata l'unica gara all'estero del campionato mondiale Superbike del 2024. Il fatto che tutti gli altri incontri si tengano in Europa non è gradito da Kawasaki e dagli altri costruttori.
La giusta valutazione di quanti e quali eventi all'estero desiderano i costruttori impegnati e quanti possono essere sopportati dalle squadre con risorse finanziarie meno solide è difficile.
Tuttavia, guardando al calendario Superbike di quest'anno, praticamente tutti sono d'accordo: con un solo evento all'estero, e subito all'inizio della stagione in Australia, sono troppo pochi. Una campionato del mondo dovrebbe essere non solo internazionale, ma anche mondiale - in modo che i costruttori e gli sponsor possano presentarsi adeguatamente.
"Il calendario è deludente e è un peccato non aver convinto più paesi a ospitare la spettacolarità del campionato Superbike", ha detto il team manager di Kawasaki, Guim Roda, dopo l'apertura della stagione a Phillip Island. "Tuttavia, so che si sta lavorando su questo. Bisogna considerare i costi elevati del trasporto e la difficile situazione globale degli ultimi due o tre anni non è stata d'aiuto. È un problema complesso."
Inoltre, per molte piste, organizzare un evento Superbike è finanziariamente poco attraente a causa delle tariffe dovute e senza sovvenzioni governative, ad esempio per la promozione del turismo, è impossibile da gestire.
"Tutti i mercati più grandi con opportunità di vendita corrispondenti sono interessanti dal punto di vista di Kawasaki", ha aggiunto Roda. "L'America sarebbe un tale mercato importante. L'Africa è bella, ma meno allettante per le vendite. Dorna ha delle idee su quale direzione prendere."
L'ultimo incontro Superbike negli Stati Uniti si è svolto nel 2019 a Laguna Seca.
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