in data
Formula 1
- Ottieni link
- X
- Altre app
Questo episodio si aggiunge alla recente “saga delle imprecazioni” in Formula 1, un tema che ha già acceso discussioni tra piloti e nel paddock. L’antefatto risale al GP di Singapore, dove Max Verstappen aveva ricevuto una sanzione per aver usato la parola "F-Word" per descrivere il setup della sua vettura durante una conferenza ufficiale. Come punizione, il pilota olandese è stato condannato a svolgere lavori socialmente utili. Molti addetti ai lavori, inclusi alcuni piloti, avevano criticato la sanzione ritenendola troppo severa. Tra questi, Lewis Hamilton aveva persino consigliato a Verstappen di non presentarsi per scontarla. Da allora, “fluchare e lavorare” è diventato un argomento scherzoso nel paddock.
Nel post-gara di Città del Messico, anche a Leclerc è sfuggita la stessa parola. Il pilota monegasco ha spiegato: «Avevo del sovrasterzo. E quando l’ho corretto, ho avuto un altro sovrasterzo dalla parte opposta e ho pensato solo F***. Ma per fortuna…» A quel punto, nel presseroom è calato un silenzio imbarazzato. Resosi conto della parola usata, Leclerc si è immediatamente scusato: «Oh, scusate, mi dispiace.»
Con un sorriso nervoso, ha poi aggiunto ironicamente: «Oh no, oh no. Non voglio finire come Max!»
La violazione potrebbe essere classificata come un’infrazione dell’Articolo 12.2.1k del regolamento sportivo, dato che è avvenuta in una conferenza ufficiale del World Motor Sport Council. L’ultima parola spetta ora alla FIA, che dovrà decidere se aprire o meno un’indagine disciplinare. Al momento, lunedì mattina, non sono state prese decisioni, ma Fred Vasseur, il team principal di Ferrari, sa che la questione potrebbe protrarsi. Anche lui e Toto Wolff, team principal di Mercedes, erano stati ripresi dalla FIA per parole inappropriate durante la gara di Las Vegas, anche se la sanzione è arrivata solo in seguito.
Commenti
Posta un commento