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Era il primo giorno di settembre, e la battaglia per il titolo tra Bagnaia e Martin sembrava essere ancora molto equilibrata. Entrambi i piloti Ducati erano arrivati a Motorland Aragon con soli cinque punti di differenza, dopo che la leadership del campionato era passata nuovamente a Bagnaia, grazie a un doppio successo in Austria. Tuttavia, durante il GP di Aragon, la situazione si capovolse nuovamente. Mentre Martin, tornato in grande forma, riusciva a ottenere il secondo posto, Bagnaia concluse la gara con soli un punto, mentre Martin ne accumulava nove. Questo permetteva al pilota spagnolo di prendere la testa del campionato con un margine di tre punti, il più ridotto di tutta la lunga stagione.
Il GP di Aragon, corsosi su 23 giri, ha visto un altro capitolo importante. Jorge Martin si è ritrovato di nuovo sul podio, mentre Bagnaia si stava assicurando il terzo posto. Ma nella 17ª tornata, Alex Marquez, il compagno di squadra di Martin, ha tentato di rubare la scena e di prendersi la posizione, ma la sua manovra ha portato a un contatto con Bagnaia. La Ducati del campione del mondo è finita in fondo alla pista, mentre entrambi i piloti sono riusciti a evitare infortuni gravi. Un episodio che ha letteralmente messo in discussione il titolo di Bagnaia, già fragile a causa di alcuni errori commessi durante la stagione.
Se Bagnaia avesse avuto più pazienza o avesse deciso di lasciare il podio a Marquez senza combattere, avrebbe guadagnato punti importanti, portandosi a 13 lunghezze da Martin. In quel caso, la sua leadership nel campionato sarebbe stata solida, e avrebbe avuto buone possibilità di conquistare il terzo titolo mondiale. Ma, come spesso accade nello sport, i "se" non portano a nessun risultato concreto.
Inoltre, gli errori di Bagnaia, non solo a Aragon ma anche in altre gare come i suoi incidenti a Catalunya, Sepang e Misano, sono stati determinanti nella sua perdita del titolo. Con una percentuale di cadute più del doppio rispetto a quella di Martin (8 contro 3), il pilota Ducati non è riuscito a mantenere la costanza necessaria per difendere la sua corona.
Sebbene Bagnaia abbia ottenuto un numero impressionante di vittorie (11 contro 3), il suo campionato è stato ostacolato dai troppi errori e cadute, mentre Martin ha mostrato una solidità impressionante, conquistando il podio in ben 32 occasioni su 40 gare. Questa costanza è stata il fattore chiave che ha permesso al pilota spagnolo di vincere il titolo, meritandolo pienamente.
L'incidente di Aragon e le difficoltà vissute da Bagnaia durante la stagione continueranno a tormentarlo, come una ferita che non si rimarginerà facilmente. Ma la MotoGP è fatta anche di queste lotte, dove ogni errore può pesare come un macigno, e ogni vittoria, per quanto grande, può essere minacciata da un attimo di distrazione o da un colpo di sfortuna.
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