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Frank Williams: Dal mendicante al campione del mondo

Il 28 novembre 2024 segna il terzo anniversario della scomparsa di Sir Frank Williams, una delle figure più iconiche e tenaci nella storia della Formula 1. La sua straordinaria parabola, che lo ha portato dai margini del motorsport al trionfo mondiale, rimane un’ispirazione senza eguali.

Gli inizi difficili

Nato a South Shields, Inghilterra, Frank Williams crebbe in un ambiente modesto, segnato dal divorzio dei genitori. Fu cresciuto principalmente da una zia e uno zio, trascorrendo gran parte dell'infanzia e dell'adolescenza presso il collegio St. Joseph's College in Scozia.

La passione per i motori scoccò negli anni '50, quando un amico lo portò a bordo di una Jaguar XK150. Dopo un breve periodo come pilota dilettante, finanziato vendendo pezzi di ricambio per auto, nel 1966 fondò il suo primo team, Frank Williams Racing Cars. Le difficoltà economiche erano all’ordine del giorno: Frank arrivò persino a dover elemosinare carburante nei paddock europei e a gestire il team da una cabina telefonica, a causa delle bollette non pagate.

Nonostante tutto, Williams si fece strada fino alla Formula 1. Dopo esperienze altalenanti, come quella tragica con De Tomaso, segnata dalla morte del pilota Piers Courage nel 1970, Williams costruì il suo primo vero prototipo, il Politoys FX3. Ma la strada per il successo era ancora lunga.

La nascita di Williams Grand Prix Engineering

La svolta arrivò nel 1977, quando Frank, stanco di non avere pieno controllo, lasciò il suo team precedente e fondò con Patrick Head la Williams Grand Prix Engineering. L’arrivo di sponsor sauditi cambiò le sorti del team: nel 1979, Clay Regazzoni portò alla squadra la prima vittoria a Silverstone. Da quel momento, Williams iniziò a costruire una leggenda.

Negli anni successivi, il team dominò con piloti come Alan Jones, Keke Rosberg, Nelson Piquet, Nigel Mansell, Alain Prost, Damon Hill e Jacques Villeneuve, conquistando sette titoli mondiali piloti e nove costruttori. Complessivamente, la Williams vanta 114 vittorie, 128 pole position e 133 giri veloci.

Il tragico incidente del 1986

La vita di Frank cambiò radicalmente il 6 marzo 1986. Durante un viaggio verso l’aeroporto di Nizza, perse il controllo della sua auto, subendo gravi lesioni spinali che lo costrinsero su una sedia a rotelle per il resto della vita. Ma nemmeno questa tragedia spezzò il suo spirito.

Il lato umano e le onorificenze

Nonostante le difficoltà personali, Williams continuò a guidare il team con la stessa determinazione di sempre. Nel corso della sua carriera, ricevette numerosi riconoscimenti:

  • 1987: Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico (CBE).
  • 1999: Nominato cavaliere dalla regina Elisabetta II.
  • Legion d’Onore: per i successi ottenuti con i motori Renault.

Una delle ore più buie per Frank fu il tragico incidente di Ayrton Senna nel 1994. La morte del campione brasiliano a Imola segnò profondamente Williams e il suo team, che da allora ha sempre portato il logo "S" in onore di Senna su ogni vettura.

Gli ultimi anni

La salute di Williams si deteriorò progressivamente, soprattutto dopo una polmonite nel 2016. Nel 2020, la famiglia vendette il team alla Dorilton Capital, segnando la fine di un’era. Sotto la nuova gestione, il team sta cercando di ritrovare competitività, ma il nome di Frank rimane indissolubilmente legato alla gloria del passato.

L'eredità di un campione

Frank Williams ha dimostrato che la passione, il sacrificio e una determinazione incrollabile possono superare ogni ostacolo. Nonostante le difficoltà, è rimasto una figura ispiratrice, capace di affrontare la vita con dignità e umorismo.

Il suo sorriso e il suo spirito combattivo mancano a tutti gli appassionati di Formula 1. Sir Frank Williams non era solo un costruttore di auto, ma un costruttore di sogni.

 

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