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Grosjean, oggi 38enne, sopravvisse a quel drammatico incidente con ustioni relativamente lievi, grazie a una serie di fattori cruciali, tra cui il controverso sistema di sicurezza Halo. Il pilota, dopo una collisione con l’AlphaTauri di Daniil Kvyat, perse il controllo della vettura alla curva 3, andando a impattare contro le barriere a circa 200 km/h. L’impatto fu devastante: l’auto si spezzò in due, con il serbatoio che prese fuoco, mentre la cellula di sopravvivenza rimase incastrata tra le barriere. Grosjean rimase intrappolato nelle fiamme per 28 interminabili secondi.
La sopravvivenza di Grosjean è stata resa possibile da progressi fondamentali nella sicurezza della Formula 1, molti dei quali introdotti dopo l’incidente mortale di Jules Bianchi nel 2014. Bianchi, dopo uno schianto contro un mezzo di soccorso al Gran Premio del Giappone, rimase in coma fino alla sua morte nel 2015. Questo evento spinse la FIA a sviluppare ulteriormente l'Halo, un dispositivo di protezione in titanio che oggi può sopportare carichi fino a 12 tonnellate. Nonostante le critiche iniziali, l’Halo ha dimostrato il suo valore salvando la vita di Grosjean.
La sopravvivenza di Grosjean si deve a cinque fattori principali:
Grosjean ricorda quei secondi come un’eternità. “Ho pensato che fosse la mia fine. Non sentivo dolore immediato, ma vedevo il fuoco e mi chiedevo quando avrei cominciato a bruciare. Ho pensato ai miei figli e mi sono detto: non posso lasciarli così”. Dopo aver tentato più volte di liberarsi, è riuscito a uscire dal relitto, nonostante le mani in fiamme e uno dei suoi stivali rimasto intrappolato.
L'incidente di Grosjean ha portato a ulteriori riflessioni sulla sicurezza, specialmente riguardo alla protezione dal fuoco. Il pilota stesso ha suggerito di migliorare i guanti resistenti alle fiamme. Oggi, la cellula di sopravvivenza della sua Haas bruciata è esposta in una mostra ufficiale della Formula 1, simbolo della fragilità e della resilienza umana.
Grosjean minimizza il ruolo eroico attribuitogli: “Non mi sento un eroe. Ho fatto quello che dovevo per sopravvivere. I veri eroi sono i soccorritori che mi hanno salvato.” Nonostante la tragedia sfiorata, il pilota ha scelto di continuare a correre, dimostrando come il coraggio possa trionfare anche nei momenti più bui.
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