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Il contesto della penalità
Durante il GP di Singapore, Verstappen ha utilizzato un’espressione volgare per riferirsi alla sua vettura, scatenando un’ampia polemica. La FIA, sensibile al comportamento dei piloti come modelli di riferimento, ha imposto al pilota olandese una multa e una misura di "lavoro nell’interesse pubblico".
La decisione ha sollevato critiche, in particolare da parte della GPDA, l’associazione dei piloti di Formula 1, che ha scritto una lettera aperta alla FIA, sottolineando:
Inoltre, i piloti hanno chiesto maggiore trasparenza sulla destinazione delle multe imposte nel circus.
La risposta della FIA
Il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, ha respinto le critiche, affermando che i piloti dovrebbero concentrarsi sulle corse e lasciar gestire alla FIA le sue regole interne. «Qualunque cosa facciamo, è per il bene della FIA. Non dobbiamo giustificare le nostre scelte ai piloti o a terzi», ha dichiarato.
Cosa farà Verstappen a Kigali?
La FIA ha spiegato che Verstappen parteciperà a un programma di lavoro con giovani sportivi ruandesi, organizzato dal club automobilistico locale RAC. Durante il soggiorno, che coincide con la cerimonia di premiazione della FIA il 13 dicembre, Verstappen collaborerà all’iniziativa “FIA Affordable Cross Cars”, un progetto volto a costruire auto accessibili per promuovere il motorsport in Ruanda.
Precedenti e polemiche
Non è la prima volta che Verstappen riceve una sanzione di questo tipo. Nel 2018, dopo un alterco fisico con Esteban Ocon al GP del Brasile, gli fu imposto di assistere i commissari di gara durante una tappa della Formula E a Marrakech.
Uno sguardo al futuro
Questo episodio si inserisce in un dibattito più ampio sul rapporto tra i piloti e la FIA. Con Verstappen obbligato a svolgere attività pubbliche, rimane il quesito: la FIA sta usando queste sanzioni per promuovere il motorsport o per dimostrare autorità su comportamenti ritenuti inappropriati?
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