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Michele Pirro: «Mi piacerebbe vedere Acosta in Ducati»

Michele Pirro

Michele Pirro, pilota collaudatore di Ducati da dodici anni, ha percorso ben 240.000 chilometri in sella alla Desmosedici, accumulando un’esperienza unica nel suo genere. Nessuno conosce la moto meglio di lui: «Ero già in Ducati Corse prima dell’arrivo di Gigi Dall’Igna».

Pirro ha iniziato il suo lavoro con l’intenzione di diventare pilota titolare, ma il suo ruolo si è rivelato ancora più prezioso come tester. Durante la sua lunga carriera in Ducati, ha partecipato a diverse gare, sia con wild card che come sostituto. In un’intervista, Pirro racconta il suo percorso, il successo di Ducati e il profilo ideale del suo eventuale successore.

Un’esperienza speciale a Barcellona

Pirro ha sostituito Fabio Di Giannantonio al GP Solidarity di Barcellona, un’esperienza che ricorda con entusiasmo: «Questa opportunità era l’unico tassello mancante nella mia collezione. Ho iniziato a seguire le corse quando Valentino Rossi gareggiava negli anni 2000, e rappresentare il suo team è stato un onore. Rossi ha portato la MotoGP a un livello globale, attirando anche chi non seguiva il motorsport».

Pirro ha concluso le gare al 21° e 20° posto, ma il suo obiettivo non era il risultato finale: «Il mio compito era aiutare Ducati a valutare lo sviluppo della GP23 con i nuovi pneumatici Michelin, un lavoro cruciale in assenza di possibilità di test durante le gare».

Il progresso tecnico e il ruolo di tester

Riflettendo sulla sua carriera, Pirro sottolinea il grande progresso della Ducati negli ultimi dodici anni: «Nel 2012, la situazione era molto difficile. Se guardo a dove siamo oggi, abbiamo fatto un lavoro straordinario. Nei primi anni ero l’unico collaudatore, e il mio obiettivo era sviluppare una moto competitiva. Ora siamo a un livello incredibile, e il mio lavoro si concentra sui dettagli per continuare a migliorare».

La Desmosedici GP24, protagonista della stagione 2024, è stata considerata una delle moto migliori: «La GP25 sarà un’evoluzione della GP24. Cercheremo di migliorare senza stravolgere ciò che funziona già».

Un testimone da raccogliere

Pirro sa che non potrà continuare il suo lavoro per sempre: «Trovare un sostituto è complicato. Serve qualcuno con passione e determinazione, disposto a lavorare per il successo degli altri. Non basta essere un pilota talentuoso; bisogna avere la mentalità giusta».

Opinioni sui grandi piloti

Con la sua esperienza, Pirro ha lavorato con molti piloti e condivide le sue impressioni su alcuni di loro:

  • Andrea Dovizioso: «Analitico e metodico, ma oggi questo non basta più».
  • Pecco Bagnaia: «Un talento incredibile, preciso e concentrato. Quando perde, è perché qualcosa non è andato secondo i suoi piani».
  • Jorge Martin: «Un fenomeno. Mi dispiace che il prossimo anno non sarà più con Ducati».
  • Pedro Acosta: «Mi piacerebbe vederlo in Ducati. Due titoli mondiali in tre anni parlano da soli: è un talento destinato a vincere ancora».

La chiave del successo Ducati

Pirro attribuisce il dominio Ducati a una strategia lungimirante: «Il nostro vantaggio non è solo il numero di moto in pista, ma il fatto che i team abbiano sempre creduto in noi. Questo è il frutto di un lavoro metodico e di anni di sviluppo continuo».

Con il suo contributo essenziale, Michele Pirro continua a essere una figura centrale nel successo della Ducati, un punto di riferimento insostituibile per il team.

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