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Pirro ha iniziato il suo lavoro con l’intenzione di diventare pilota titolare, ma il suo ruolo si è rivelato ancora più prezioso come tester. Durante la sua lunga carriera in Ducati, ha partecipato a diverse gare, sia con wild card che come sostituto. In un’intervista, Pirro racconta il suo percorso, il successo di Ducati e il profilo ideale del suo eventuale successore.
Pirro ha sostituito Fabio Di Giannantonio al GP Solidarity di Barcellona, un’esperienza che ricorda con entusiasmo: «Questa opportunità era l’unico tassello mancante nella mia collezione. Ho iniziato a seguire le corse quando Valentino Rossi gareggiava negli anni 2000, e rappresentare il suo team è stato un onore. Rossi ha portato la MotoGP a un livello globale, attirando anche chi non seguiva il motorsport».
Pirro ha concluso le gare al 21° e 20° posto, ma il suo obiettivo non era il risultato finale: «Il mio compito era aiutare Ducati a valutare lo sviluppo della GP23 con i nuovi pneumatici Michelin, un lavoro cruciale in assenza di possibilità di test durante le gare».
Riflettendo sulla sua carriera, Pirro sottolinea il grande progresso della Ducati negli ultimi dodici anni: «Nel 2012, la situazione era molto difficile. Se guardo a dove siamo oggi, abbiamo fatto un lavoro straordinario. Nei primi anni ero l’unico collaudatore, e il mio obiettivo era sviluppare una moto competitiva. Ora siamo a un livello incredibile, e il mio lavoro si concentra sui dettagli per continuare a migliorare».
La Desmosedici GP24, protagonista della stagione 2024, è stata considerata una delle moto migliori: «La GP25 sarà un’evoluzione della GP24. Cercheremo di migliorare senza stravolgere ciò che funziona già».
Pirro sa che non potrà continuare il suo lavoro per sempre: «Trovare un sostituto è complicato. Serve qualcuno con passione e determinazione, disposto a lavorare per il successo degli altri. Non basta essere un pilota talentuoso; bisogna avere la mentalità giusta».
Con la sua esperienza, Pirro ha lavorato con molti piloti e condivide le sue impressioni su alcuni di loro:
Pirro attribuisce il dominio Ducati a una strategia lungimirante: «Il nostro vantaggio non è solo il numero di moto in pista, ma il fatto che i team abbiano sempre creduto in noi. Questo è il frutto di un lavoro metodico e di anni di sviluppo continuo».
Con il suo contributo essenziale, Michele Pirro continua a essere una figura centrale nel successo della Ducati, un punto di riferimento insostituibile per il team.
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