Brad Binder (KTM): «Non è il nostro unico problema»

Brad Binder (KTM)

Dopo una deludente prestazione al Gran Premio degli Stati Uniti ad Austin, Brad Binder punta a una gara migliore in Qatar, con l'obiettivo di avvicinarsi ai primi tre. Tuttavia, il sudafricano sa che per ottenere questo risultato, dovrà prima risolvere il problema del chattering che ha afflitto la sua KTM.

Un weekend difficile ad Austin

Il Red Bull Grand Prix of the Americas non è andato come sperato per Brad Binder. Fin dai primi giorni, il pilota sudafricano ha dovuto affrontare un fastidioso chattering che ha compromesso le sue prestazioni, con un deludente 16° posto in qualifica e un 12° posto nel Sprint. Sebbene nel Gran Premio domenicale le cose sembrassero migliorare, grazie agli sforzi degli ingegneri KTM che avevano in gran parte risolto il problema delle vibrazioni sulla sua RC16, un guasto tecnico durante la gara ha vanificato il potenziale di un buon risultato. Inoltre, Binder è stato sfortunato nelle condizioni di partenza, quando la scelta delle slick, pur corretta, non ha dato i frutti sperati.

Con il risultato di Austin, Binder si trova attualmente al 11° posto nella classifica generale, ma resta il miglior pilota KTM. Ora gli occhi sono puntati sul Gran Premio del Qatar, dove il 29enne ha buoni ricordi, avendo ottenuto il secondo posto sia nel Sprint che nel Gran Premio lo scorso anno.

Obiettivo: Avvicinarsi ai Top-3

"È bello tornare in Qatar", ha dichiarato Binder. "Questa è una pista in cui ho già ottenuto alcuni podi in passato e ho fatto buone gare. Il mio obiettivo per questo weekend è avvicinarmi ai primi tre. L'ultimo weekend ad Austin è stato un po' sfortunato, abbiamo perso una buona opportunità di punti, ma credo che stiamo iniziando a migliorare e possiamo fare progressi."

La sfida del Chattering

Binder ha spiegato che il problema del chattering è stato difficile da comprendere: "È davvero insidioso. Puoi entrare in una curva e non sentire nulla, ma alla seconda curva lo senti tutto. Non è facile da capire." Gli ingegneri KTM stanno lavorando al massimo per trovare una soluzione, poiché il chattering compromette la velocità in curva, con un impatto significativo sulle performance in gara.

"Quando il chattering si presenta, la velocità in curva diminuisce notevolmente", ha aggiunto Binder. "Se succede in due o tre curve, la tua prestazione su tutta la pista è compromessa." Tuttavia, Binder spera che questo problema non si ripresenti a Lusail, dove la pista ha una buona aderenza e potrebbe risultare meno influenzata dalle vibrazioni. "Abbiamo corso qui in passato senza problemi, quindi spero che questa volta sia lo stesso", ha affermato il pilota KTM.

Prospettive per il futuro

Il sudafricano è ottimista riguardo ai progressi della squadra, ma riconosce che ci sono altri aspetti da migliorare: "Non possiamo fare affidamento solo sulla risoluzione del chattering. Dobbiamo essere più veloci in generale." Binder ha evidenziato anche la differenza di approccio con il suo compagno di squadra Pedro Acosta, che ha percepito un miglioramento del grip al posteriore della RC16, ma ha perso qualcosa al livello della parte anteriore. "Io ho sempre avuto problemi con la parte anteriore della moto, Pedro se la cava meglio di me in questo aspetto", ha spiegato Binder.

Con la determinazione di continuare a lavorare e migliorare, Binder si prepara a affrontare il Gran Premio del Qatar con lo stesso setup che gli ha permesso di fare progressi durante il weekend di Austin. La speranza è che i passi in avanti fatti nel corso della stagione possano tradursi in una prestazione migliore a Lusail.


Il Gran Premio del Qatar rappresenta una nuova opportunità per Brad Binder di risollevarsi dopo le difficoltà incontrate ad Austin. Con il lavoro incessante degli ingegneri KTM e una mentalità determinata, Binder è pronto ad affrontare la sfida con l'obiettivo di tornare a lottare per i piazzamenti di vertice.

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