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Il GP del Qatar è stato un concentrato di tensione e sfortuna per Di Giannantonio. Prima il contatto con Alex Marquez, che gli ha fatto perdere tempo prezioso e attivato l'airbag del nuovo sistema di protezione in fase di test con Dainese. Poi, il drammatico momento dell'incidente con Jorge Martin, già a terra, che non è riuscito a evitare: «Sono rimasto scioccato, ho continuato a girare, ma con la testa ero altrove», ha confessato. «Mi sono fermato davanti al suo box, volevo solo sapere se stava bene.»
A turbare ulteriormente "Diggia" è stata l’assenza di un gesto da parte di Alex Marquez o del suo team: «Non mi ha cercato nessuno, nemmeno un messaggio. Eppure Alex ha il mio numero», ha detto con amarezza, sottolineando la mancanza di un confronto umano dopo il contatto che ha compromesso la sua gara.
Pur senza polemiche accese, le parole del romano riflettono una certa delusione verso un ambiente che talvolta sembra perdere di vista l’etica sportiva: «Mi sarebbe piaciuto vedere un po’ più di spirito sportivo. Non voglio farne un dramma, ma queste cose pesano.»
C’è però una buona notizia: la spalla, che lo aveva limitato nelle ultime settimane, è tornata a posto. «In moto sto bene al 100%. Solo a casa o in palestra sento ancora qualcosina, ma in sella sono perfetto.»
Con 48 punti in classifica e il compagno Morbidelli a quota 78, Di Giannantonio guarda a Jerez come a un’occasione per rilanciarsi e ricucire il distacco. Concentrato, riflessivo e con il desiderio di trasformare la delusione in motivazione.
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