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Il 39enne ha registrato un tempo di 1:21,474, risultando più lento di quattro decimi rispetto al compagno di squadra George Russell, che ha ottenuto il sesto tempo. In un duello interno che sta vedendo Russell dominare le qualifiche, con un rapporto di 17-5 nelle qualifiche generali e 5-1 nelle Sprint, Hamilton ha sorpreso tutti con una dichiarazione che ha sicuramente suscitato preoccupazione tra i rivali.
Hamilton, noto per la sua autocritica e per non aver mai nascosto le difficoltà, ha detto: «Come in tutte le qualifiche, non è andata molto bene. Sono semplicemente lento. Come ogni weekend. L'auto sembrava abbastanza a posto, quindi non c'erano problemi con il veicolo. Ma non ho altro da aggiungere».
Queste parole, tuttavia, hanno sollevato un'enorme sorpresa tra i giornalisti e i suoi colleghi. Il pilota che ha dato filo da torcere anche ai più grandi, come Fernando Alonso nel 2007, sembra mettere in discussione le proprie capacità. Hamilton, forse in un momento di sincera frustrazione, ha aggiunto: «Chi lo sa? Non sono più veloce. E se continui a partire così indietro, è praticamente impossibile essere in lotta per le vittorie».
A questo punto, le domande si sono fatte più insistenti, e la risposta di Hamilton è diventata ancora più sorprendente: «Non c'è davvero nulla di positivo da dire, a parte che la macchina è veloce e che George potrebbe ottenere la pole per la gara di domenica».
Un altro campione del mondo, Jenson Button, che ha visto Hamilton da vicino per anni, ha analizzato la situazione con uno sguardo più critico. Button, commentando l’età di Hamilton e le difficoltà che un pilota più anziano potrebbe incontrare nelle qualifiche, ha detto: «Lewis ha quasi 40 anni, e forse è proprio in questa fase che cominci a perdere quell'ultimo pizzico di velocità naturale. Devi competere contro piloti che hanno metà della tua età, e per quanto le tue capacità di reazione siano ancora ottime, battere un ventenne non è semplice».
Button ha poi aggiunto: «In gara, un pilota più esperto può compensare questo svantaggio, ma nelle qualifiche è molto più difficile. È doloroso vedere giovani che regolarmente fanno tempi così veloci nei round di qualifica».
In sintesi, Hamilton sta attraversando un periodo di riflessione sulla sua velocità nelle qualifiche. Sebbene continui a dimostrare il suo talento in gara, la lotta contro i piloti più giovani sembra diventare ogni anno più ardua. A Maranello e in altri team rivali, l'affermazione di Hamilton potrebbe essere vista con un misto di sorpresa e speranza, considerando le implicazioni per il futuro della Formula 1.
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