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Dalla Rookies Cup alla MotoGP: l’ascesa fulminea di Pedro Acosta
Pedro Acosta è uno dei talenti più luminosi del paddock MotoGP. Dal trionfo nella Red Bull Rookies Cup nel 2020, al titolo mondiale Moto3 nel 2021, passando per una stagione da protagonista in Moto2 nel 2022, fino al dominio assoluto nel 2023, dove ha conquistato il titolo con ben 83 punti di vantaggio.
Nel 2024, KTM lo ha promosso nella classe regina, dove il giovane spagnolo ha subito dimostrato di essere all’altezza dei migliori: cinque podi nei GP e quattro nei Sprint lo hanno portato al sesto posto finale in classifica.
Un inizio 2025 sotto le aspettative
Nel 2025, Acosta è passato dal team Tech3 al team ufficiale Red Bull KTM, affiancando Brad Binder. Tuttavia, le prime gare della stagione non hanno rispettato le aspettative: il miglior risultato è stato un sesto posto nello Sprint di Buriram, e al momento il talento spagnolo occupa solo la 13ª posizione in classifica generale con 16 punti.
“Preferisco correre piuttosto che stare in TV”
Acosta ha dichiarato che la crescente popolarità non lo ha cambiato: «Essere in televisione oggi fa parte del lavoro. Dobbiamo mostrare il nostro volto per gli sponsor, ma io preferisco correre». La sua vita a Murcia rimane semplice: «Lì mi conoscono tutti, ma mi trattano come una persona normale».
«Non sono il nuovo Marquez. Sono il nuovo Acosta»
Molti lo paragonano a Marc Marquez, ma Pedro chiarisce: «Io sono il nuovo Pedro Acosta, non il nuovo Marquez».
Curioso anche il suo approccio alla fama e al denaro: niente Ferrari, ma una Citroën 2CV acquistata dopo averla vista a Barcellona. «Non spendo soldi in sciocchezze, preferisco investirli nell’allenamento».
Su Marquez e Bagnaia: «Non può esserci un Dream Team»
Interpellato sui favoriti per il titolo 2025, Acosta risponde con pragmatismo: «È troppo presto per mettere la corona in testa a qualcuno. Tutti parlano di Marquez e Bagnaia come un Dream Team, ma nella vita non esistono Dream Team. Non puoi avere due numeri 1 nello stesso box».
Crescita fisica e mentale: un lavoro silenzioso
Acosta racconta di essersi preparato diversamente per la sua seconda stagione in MotoGP: «Fisicamente è più facile ora, col passare dell’età. Mentalmente, sono più calmo, ho una persona accanto che mi aiuta a capire e affrontare le situazioni».
Pur non credendo nei mental coach, ammette: «Forse ho trovato la persona giusta nel momento giusto».
Un legame sereno con Valentino Rossi
Infine, Acosta parla anche del rapporto con Valentino Rossi, dopo aver partecipato alla famosa gara sulla sua Ranch: «Ci siamo sempre trovati bene. La sua ultima stagione è stata la mia prima, e torno ogni anno alla sua Ranch. Ci divertiamo molto e c’è un bel rapporto».
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