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Ai Ogura sta vivendo un inizio di stagione da sogno in MotoGP. Il pilota giapponese, ex campione Moto2 e ora rookie nella classe regina con Trackhouse Aprilia, ha già conquistato risultati di rilievo nei primi tre appuntamenti dell’anno. Con la sua mentalità tranquilla e la velocità in pista, ha sorpreso pubblico e paddock.
Ogura ha iniziato con il piede giusto: quarto e quinto posto in Thailandia, un ottavo posto in Argentina (poi cancellato per un’irregolarità tecnica) e doppio nono posto nel weekend di Austin, sia nella Sprint che nel GP.
La squalifica in Argentina – causata dall’uso di una versione non omologata del software sulla sua RS-GP – è stato un duro colpo, ma non ha frenato il suo slancio.
Dopo tre round, Ogura è sesto nel Mondiale con 25 punti. Un dato importante: è il miglior rookie e, soprattutto, il miglior pilota non-Ducati, dietro a un poker di Desmosedici formato da Alex Márquez, Marc Márquez, Pecco Bagnaia, Franco Morbidelli e Fabio Di Giannantonio.
In controtendenza rispetto a tanti colleghi, Ogura ha confessato di non aver avuto idoli del Motomondiale da bambino. Nessun poster di Valentino Rossi, Stoner o Lorenzo. Il suo modello era... sua sorella.
«Correvo con mia sorella nei weekend, nella stessa categoria. E lei vinceva sempre. Per me non era un bel ricordo, per lei sì», ha raccontato con un sorriso.
Una storia di famiglia che lo ha forgiato più di qualunque campione in TV.
Ai Ogura non nascondeva di vedere Marc Márquez come imbattibile, almeno all’inizio:
«Pensavo fosse impossibile batterlo. Ora, però, le cose sono cambiate. Mi sento uno dei piloti MotoGP a tutti gli effetti. So che posso essere più veloce di chiunque.»
Un cambiamento di prospettiva che lo sta portando in alto, con la voglia di giocarsela con i grandi.
Il prossimo weekend si corre in Qatar, un altro test importante per Ogura. Dopo i test invernali lì svolti, il giapponese torna a Losail con maggiore fiducia e ambizione.
Riuscirà a mettere dietro anche i fratelli Márquez?
Ai Ogura ha già conquistato rispetto nel paddock e punti pesanti in classifica. Ma soprattutto, ha fatto capire che non è solo un debuttante da osservare – è un potenziale protagonista. E chissà che, nel deserto del Qatar, non arrivi la sua prima top-3…
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